Il tachigrafo digitale e lo scarico dati: normativa, modalità e buone pratiche

Il tachigrafo digitale e lo scarico dati: normativa, modalità e buone pratiche

Tutte le aziende di trasporti devono installare dei tachigrafi a bordo dei veicoli e fare periodicamente lo scarico dati dal tachigrafo digitale. Si tratta di un obbligo di legge, accompagnato da alcune specifiche per compiere l’operazione in maniera corretta. Esistono diversi dispositivi per il download e ognuno è pensato per una specifica tipologia di azienda.

I set di dati da scaricare dal cronotachigrafo digitale sono due:

  • Quelli del conducente, sui suoi turni di guida e riposo e sulle caratteristiche della sua guida;
  • Quelli del veicolo (o “memoria di massa”), su tutto ciò che accade alla vettura in ogni momento.

I file ottenuti sono in formato DDD e vengono letti da appositi software forniti solitamente da chi vende i tachigrafi digitali. Lo scarico dati è importante non solo perché permette di assolvere a un obbligo di legge, ma anche perché dà la possibilità all’azienda di sapere quel che accade a bordo dei veicoli.

 

Scarico dati tachigrafo digitale: la normativa

Il decreto del Ministero del Lavoro del 31 marzo 2006 e il Regolamento della Commissione Europea del 1° luglio 2010 sono le normative di riferimento in merito all’uso del tachigrafo digitale.

In accordo a questi decreti, i dati di ogni singolo autista vanno scaricati ogni 28 giorni tramite la Carta Conducente. I dati della memoria di massa di ogni tachigrafo vanno invece scaricati ogni 90 giorni dalla data di calibrazione impostata all’installazione del dispositivo.

Tutti i file DDD vanno poi archiviati per almeno un anno o all’interno dell’azienda o su server dedicati. La conservazione e l’integrità di questi dati è strettamente in capo all’azienda. Nel caso di controlli, le sanzioni vanno da 51€ a 99€ per ogni singolo turno di ogni singolo conducente mancanti.

Oltre alla semplice archiviazione dei dati, con il Decreto 215 del 2016 del Ministero dei Trasporti viene introdotto l’obbligo di generare un report scritto ogni 90 giorni in cui si mettono in evidenza eventuali infrazioni compiute dai guidatori.

 

I dispositivi per lo scarico dati dal cronotachigrafo

Esistono tre gruppi di dispositivi che permettono lo scarico dati dal cronotachigrafo digitale: le chiavette, i terminali e le DDD Box.

Chiavette Downloadkey: si tratta di vere e proprie chiavette che si collegano al tachigrafo assieme alla Carta Azienda e che sono in grado di salvare i dati in pochi secondi. Sono ottime per aziende di piccole dimensioni perché necessitano che una persona incaricata debba salire a bordo di ogni singolo veicolo ogni 28 giorni.

Terminali: installati presso la sede dell’azienda di trasporti, permettono di far fare autonomamente ai conducenti lo scarico dei loro dati. In questo modo, l’impresa dovrà solo curarsi delle memorie di massa dei tachigrafi digitali, da recuperare ogni 90 giorni.

DDD Box: la soluzione più comoda per aziende di grandi dimensioni. Si tratta di un sistema che connette i tachigrafi direttamente a dei server su cui vengono caricati sempre e in tempo reale tutti i dati. La DDD Box usa la rete GPRS in tutta Europa e la tecnologia 3G o 4G. Il suo punto di forza è l’automazione che introduce nel processo, che si traduce in tempo e risorse risparmiate ogni singolo mese.

 

Perché è importante lo scarico dei file DDD

Scaricare tutti i file DDD è un’operazione importante e di responsabilità per più di un motivo. Innanzitutto, si assolve agli obblighi di legge, evitando sanzioni nel caso di controlli da parte delle autorità.

Poi, conoscere i dati dei cronotachigrafi digitali permette di sapere come si comporta la propria flotta: con queste informazioni si possono fare analisi su come ottimizzare l’attività dei conducenti e si possono dare indicazioni volte a prevenire qualsiasi incidente e infrazione.

Un’utilità combinata che assicura l’azienda sul lato legale, ma che le dà allo stesso tempo uno strumento potente con cui lavorare.

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